Fai la tua parte
«Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla» (Proverbi 20 verso 4)
Un uomo anziano coltivava un orto che era l’invidia dei suoi vicini. Un giorno, proprio uno di questi gli chiese: “Dicono che lei ha chiesto a Dio di benedirla con un buon orto ricco di tanti prodotti! È vero?” “Sì è vero!” risposte l’anziano, fiero del suo orto. “Ma non prego mai per un buon orto se non ho la zappa tra le mani. Prego il Signore di mandare il sole e la pioggia affinché crescano tutte le piante che ho seminato ma io però mi impegno a strappare le erbacce che crescono e che cercano di soffocare il raccolto.”
Cao amico, cara amica, in ogni cosa nella vita dobbiamo fare la nostra parte; un buon orto non resterà tale se noi non lo curiamo. Dio potrà mandare la pioggia e il sole per benedire ciò che abbiamo seminato, ma di certo le erbacce infestanti cresceranno e non si estirperanno da sole. Magari chiediamo a Dio di benedirci con una famiglia, ma poi non la curiamo e le dedichiamo il tempo dovuto. Il tuo matrimonio è in crisi e i tuoi figli sono ingestibili e ribelli? Chiediti se stai facendo la tua parte. Chiediamo a Dio un lavoro, ma poi non siamo dei bravi lavoratori arrivando spesso in ritardo e inventando ogni malattia per stare a casa. Chiediamo a Dio di benedire la nostra vita, ma non dedichiamo del tempo alla preghiera e alla lettura della Bibbia, non ci sforziamo di fare la Sua volontà e quando poi si presenta un problema da affrontare, diamo la colpa a Dio perché non sentiamo la Sua presenza e non vediamo il Suoi aiuto. Fai la tua parte e Dio benedirà il tuo “orto”. Dio onora sempre coloro che Lo onorano!
Prima che sia troppo tardi
«Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura ma non mi troveranno» (Proverbi 1 verso 28).
In una favola si racconta di un pastorello che si prendeva cura di un gregge. Volendo fare uno scherzo agli abitanti del villaggio, più volte gridava: “Il lupo sta arrivando! Il lupo sta arrivando! “e poi scoppiava a ridere quando gli abitanti del villaggio correvano ad aiutarlo a salvare il gregge. Ma, quando poi arrivò il giorno che veramente il lupo attaccò il suo gregge, il ragazzo urlò con tutte le sue forze, più e più volte, ma fu ignorato. Il suo scherzo si trasformò ne suo più grande incubo, quando la morte arrivò alla sua porta.
Immagina, adesso, che il giovane pastorello sia come il religioso dei nostri giorni e la gente del villaggio come il Dio di cui parla la Bibbia. Alcuni trascorrono l’intera vita trattandola come un gioco, giocando alla religione e pensando che quando arriverà il giorno del giudizio, Dio è buono e li salverà da ogni condanna. Ricordandosi di Dio ogni tanto alle feste comandate, o quando si trovano ad attraversare momenti difficili, ma poi passa tutto e non hanno mai una relazione personale con Cristo.
Caro/a amico/a, se hai vissuto ai margini della fede, non aspettare fino all’ultimo giorno: grida a Gesù prima che sia troppo tardi. E’ meglio che gridi a Gesù mentre hai le forze che nel giorno in cui le perdi, oggi Dio ti dice: «Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino» (Isaia 55 verso 6).
NON SPORCARTI
Una ragazza che frequentava la chiesa, difendeva con convinzione la sua abitudine di frequentare luoghi di divertimenti mondani, ed era solita affermare: «Penso che un cristiano possa andare dovunque!» Quante volte sentiamo ripetere da credenti: «Ma non c’è niente di male, fare questo! Che male c’è fare quell'altro!» Il Signore ci ha fatti liberi è vero, ma riflettiamo, mentre leggiamo questa storiella:
In occasione di una visita a una miniera di carbone. Una signora si presentò vestita con un bell'abito tutto bianco, e quando i suoi amici le chiesero come mai si fosse vestita in quel modo, lei si rivolse all'anziano minatore che avrebbe fatto da guida, con la speranza che almeno lui potesse dare un favorevole consenso e gli chiese: «Non posso forse indossare un vestito bianco per visitare la miniera?» «Certo che può» rispose il minatore. «Non c’è nulla che le impedisca di indossare un vestito bianco per scendere in miniera, ma ci saranno molte cose che le impediranno di averlo ancora bianco quando risalirà».
Questo breve racconto rende bene l’idea. Se è vero che nessuno c’impedisce di recarci ovunque, è altrettanto vero che è molto difficile, se non addirittura impossibile non restare influenzati in modo negativo, dalla frequentazione di certi luoghi o di certe compagnie. Il credente porta nel proprio cuore la presenza del Signore, perciò, Egli viene con noi in ogni luogo che frequentiamo, ma facciamo attenzione, che ci sono luoghi e compagnie dove il Signore ci fa entrare da soli, perché dove vi è peccato, scurrilità, immagini oscene, discorsi poco onorevoli, non può regnare la presenza di Dio. Il Signore vuole che ci manteniamo puri, evitiamo quindi di metterci in situazioni che potrebbero facilmente portarci a disonorarLo. Teniamo le nostre vesti imbiancate dal sangue dell’Agnello e non permettiamo con facilità, che il peccato ci sporchi, anche solo con piccole macchioline, ma «Siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo» (Filippesi 2 verso 15).
LASCIA FARE ALLA MANO DI DIO
«Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono!» (Matteo 7 verso 11).
Un bambino, stava davanti ad un negozio di caramelle, immobile con naso schiacciato alla vetrina, come se fosse incollato al marciapiede. Dentro vi era un gigantesco tripudio di pasticcini al cioccolato e di dolci e caramelle colorate! Il proprietario del negozio, provò d’ignorare quel piccolo ragazzino senza soldi ma dai grandi occhioni, che fissava pazientemente senza però, dire una parola. Dopo un po' il negoziante cominciò ad infastidirsi ed a borbottare: «Non posso dare biscotti e caramelle ad ogni bambino che si ferma qui! Questo è un negozio e devo guadagnarmi da vivere!»
Diede un ultimo sguardo al bambino ma non resistette. Il negoziante impietosito dallo sguardo voglioso del ragazzino, gli fece cenno di entrare e più veloce della luce, si fiondò all'interno del negozio. Il negoziante rimosse il coperchio da un'enorme contenitore pieno della più deliziosa (ed anche più costosa) cioccolata. Gli fece cenno con la mano dicendo: «Vieni e prendine un po’». Il ragazzo lo guardò con un gran sorriso, ma scosse la testa. Il negoziante ripeté: «Dai su, dico davvero, prendine quanta ne vuoi! È gratis!» Ma il ragazzo scosse di nuovo la testa! Il buon uomo allora, mise la mano nel contenitore e diede al ragazzo un enorme manciata di delizie! Incuriosito, il negoziante chiese al ragazzo: «Perché non hai preso tu stesso della cioccolata?» Lo scaltro ragazzino rispose con sguardo soddisfatto: «Perché la tua mano è più grande e perciò ci sta più cioccolata che nella mia!»
Quante volte davanti a circostanze difficili, davanti a situazioni in cui vi è da prendere delle decisioni, istintivamente decidiamo noi, e lo facciamo basandoci nostra piccola esperienza e convinzione umana. Troppe volte forse, ci siamo lasciati andare dalla situazione favorevole, del momento secondo noi propizio, per fare di testa nostra, forse anche spinti dal fatto che non abbiamo visto da parte di Dio, nessuna risposta alla nostra richiesta. E così abbiamo allungato la nostra mano, abbiamo deciso noi, abbiamo pensato di sistemare secondo il nostro meglio; ma poi abbiamo scoperto, di aver fallito. Lasciamo fare a Dio, le nostre decisioni, siano le Sue decisioni. La nostra volontà sia fatta dalla Sua volontà e non allunghiamo la nostra mano per fare, ma lasciamo agire e operare alla Sua mano, perché è Solo dalla Sua mano che riceviamo benedizione per la nostra vita.
Caro amico, la mano di Dio è più grande della nostra. Il Suo potere è sufficiente. La Sua mano onnipotente prende la nostra mano debole e tremante e accadono così cose soprannaturali! È la Sua mano che permette alla nostra mano di afferrare ciò che Lui ha preparato per noi.
CONOSCERE PRIMA
«E il Signore gli disse: Io farò passare davanti a te tutta la mia bellezza, e griderò il Nome del Signore davanti a te» (Esodo 33 verso 19)
Un giorno, un professore universitario si fermò a parlare con un contadino. Il professore, parlando, cominciò a disprezzare Dio. Dopo che ebbe finito il suo discorso, il contadino che stava ad ascoltarlo in silenzio, prese dalla sua tasca un'arancia, la sbucciò e cominciò a mangiarla. Rivolgendosi al professore disse: ''Mi dica professore, che sapore ha quest'arancia?" Il professore, rivolgendosi al contadino, rispose: "Non posso dirlo, non l'ho assaggiata". E il contadino prese di nuovo la parola e disse: "Come fa, allo stesso modo, a parlar male di Dio, se lei non Lo ha mai conosciuto?" Il professore rimase per un attimo in silenzio riflettendo sulle domanda posta dal contadino e non sapendo come ribattere abbassò la testa e se ne andò.
Mai come in questi ultimi tempi, si sente disprezzare il nome del Signore, critiche e accuse si elevano ogni volta che l’uomo si trova di fronte alle innumerevoli problematiche della vita: terremoti, crisi economica, guerre, morti d’innocenti. “Se esistesse veramente un Dio d’amore non ci sarebbero tutte queste cose! – Possibile che Dio non veda tutto ciò che sta succedendo nel mondo? - Perché Dio non interviene e fa giustizia?” Accuse e ancora accuse, verso l’Iddio che «… ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Giovanni 3 verso 16). Ricordiamo, che come quel professore non poteva dare un giudizio sul sapore dell’arancia, poiché non l’aveva assaggiata, così non si può giudicare Dio, se non Lo abbiamo conosciuto personalmente. Ancora oggi è valido l’invito che il Signore fa all’uomo: «Provate e vedrete quanto il SIGNORE è buono! Beato l’uomo che confida in lui» (Salmo 34 verso 8). Infatti tutti coloro che hanno cercato Dio hanno potuto realizzare che «Dio è amore» (1 Giovanni 4 verso 8). Se nel nostro cuore vi sono accuse e giudizi per Dio e per il Suo modo di agire, fermiamoci un attimo e guardiamo a quella croce, dove Dio ha mostrato il massimo del Suo amore per me e per te e per un’umanità che ancora continua a disprezzarLo. Assaporiamo questo amore e solo allora realizzeremo, che DIO E’ BUONO e la Sua benignità dura per sempre.