SIGNORE PERCHÉ?

Perché? Signore perché? Un domanda che questa notte ha fatto il giro di migliaia di menti. Un "perché" accorato, pronunciato con le mani fra i capelli e la testa rivolta verso il cielo! Perché a me, perché proprio qui, perché ora... e ancora tanti altri perché? Lo sguardo vitreo e fisso nel vuoto, gli occhi inumiditi dalle lacrime e la mente che continua ripetersi: Perché? Perché? Perché? 

Ricordo che fu proprio in una di queste occasioni (avendo vissuto in prima persona una calamità naturale), una persona si rivolse a me e, con sarcasmo, disse: "Dov'era il tuo Dio in questa circostanza?" Ecco il frutto amaro della ribellione dell'animo umano di fronte ai "perché" della vita. Ad altri cercavo di dare conforto con la Parola di Dio ed essi reagivano con indifferente rassegnazione. Proprio la religione umana, intesa come adesione soltanto mentale o emotiva al cristianesimo (compreso quello evangelico), ha determinato questa rassegnazione. La religione intesa in questo modo non può affatto aiutare nessuno nel momento della sofferenze e dei "perché". Un "solo" religioso, cioè che non ha conosciuto personalmente Gesù Cristo e non l'ha ricevuto come personale Salvatore, si troverà indifeso davanti al dramma proprio come il più incallito degli atei! 

Mi chiederete: Vi è allora la possibilità di dare risposta ai PERCHE' della vita senza ribellarsi e senza rassegnarsi? Sì, ma occorre prima dare il cuore a Gesù e fare di Lui il Salvatore e Signore della propria vita. Solo così potrete avere la speranza (che per fede è certezza!) della vita eterna e vedere le cose dal verso giusto. In che senso, mi chiederete? Ebbene, provate a guardare il lato inferiore di un tappeto persiano. Facendolo noterete un inestricabile intrico di fili che sembrano incrociarsi a caso. Poi provate a girare il tappeto e vedrete un meraviglioso disegno. L'APPARENTE DISORDINE NASCONDE UN ORDINE PERFETTO. La stessa cosa vale per il credente. Dalla terra vede il tappeto degli eventi all'inverso, tutto sembra confuso e assurdo, ma nell'eternità egli (il credente) vedrà il tappeto dal lato giusto e saremo stupiti di vedere con quale saggezza e arte Dio ci ha guidati e sostenuti sulla terra anche di fronte agli avvenimenti tragici della vita. 

Amico, metti tutti i tuoi "perché" ai piedi della croce dove anche Gesù Cristo (e fu l'unica volta!) si chiese "perché". «All'ora nona, Gesù gridò a gran voce: "Eloì, Eloì lamà sabactàni?" che, tradotto, vuol dire: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"» (Marco 15 verso 34). Non ribellarti e non rassegnarti. Credi nel Signore Gesù come COLUI che perdona ogni tuo (ed ha perdonato interamente anche il mio) peccato. Gesù è davvero l'unico che può darti una speranza non fondata su questa passeggere vita ma sull'eternità! Inoltre solo Gesù può aiutarti ad attraversare e superare ogni spavento e sofferenza, perché Egli ne ha l'esperienza avendola assaporata e bevendo fino in fondo il calice del dolore.