LIBERI DALLA PAURA

Il dizionario della lingua italiana definisce "la paura" come uno «stato d'animo costituito da inquietudine e grave turbamento che si prova al pensiero o alla presenza di un pericolo vero o apparente». L'uomo è una creatura che trascorre la sua esistenza in una condizione di continua paura. Nessun sentimento è così universale come la paura. Esso è vecchio come l'umanità, infatti comparve subito dopo la caduta di Adamo ed Eva. Sta infatti scritto: «Adamo rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto» (Genesi 3 verso 10)». Da quel momento in poi... l'apprensione e la paura ha sempre accompagnato l'umanità durante tutta la sua storia. Quindi dalle parole di Adamo scaturisce una importantissima verità: la paura è una delle tante conseguenze del peccato. La Bibbia stessa è piena di personaggi che hanno palesemente manifestato paura: Sara, Isacco e Giacobbe tanto per citarne solo tre del Vecchio Testamento. Poi passando al Nuovo Testamento, anche i discepoli, vedendo Gesù camminare sul mare, si turbarono pensando Egli fosse un fantasma «...e dalla paura gridarono» (Matteo 14 verso 26). Anche Pietro: «...vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami"» (Matteo 4 verso 30). 

Nella nostra quotidianità sembra che vi siano fin troppi motivi per vivere nella paura. Essa è un sentimento molto diffuso nel cuore di tutti noi. Si ha paura della malattia, della guerra, dei germi, della violenza, dell'insuccesso, del fallimento e dobbiamo confessarlo, a volte abbiamo persin paura anche di noi stessi. Qualcuno ha affermato che il pessimista è «uno che ingoia un uovo con tutto il guscio e poi non si siede per paura di covarlo e non si muove per paura di romperlo!" Questo detto ci fa sicuramente sorridere.... Ma questo improbabile pessimista ci insegna una bella lezione sulla paura. Se glielo permettiamo, la paura ci piomberà addosso e ci rovinerà l'intera l'esistenza. Quante email giungono nella REDAZIONE di Incontrare Gesù contenenti richieste di preghiere di persone che appena chiudono gli occhi la notte, subito lo spavento gli piomba addosso. Gente che non esce di casa per "inspiegabili" paure. Infatti la maggioranza dei timori sono più o meno IRREALI come l'immaginario pessimista che ingoia un uovo intero. 

Anche il credente non è esente, a volte, da questo stato d'animo di paura. La paura di fronte ai problemi del mondo: guerre, malattie nuove, terremoti. Ma qual è il sentimento che dovrebbe animare il cuore del credente di fronte alle incertezze e alle paure a volte giustificate del mondo? Ecco la risposta biblica che ci giunge attraverso il Salmo 46 dal verso 1 al verso 11: «Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà. Perciò non temiamo se la terra è sconvolta, se i monti si smuovono in mezzo al mare, se le sue acque rumoreggiano, schiumano e si gonfiano, facendo tremare i monti. C'è un fiume, i cui ruscelli rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell'Altissimo. Dio si trova in essa: non potrà vacillare. Dio la soccorrerà al primo chiarore del mattino. Le nazioni rumoreggiano, i regni vacillano; egli fa udire la sua voce, la terra si scioglie. Il Signore degli eserciti è con noi, il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio. Venite, guardate le opere del Signore, egli fa sulla terra cose stupende. Fa cessare le guerre fino all'estremità della terra; rompe gli archi, spezza le lance, brucia i carri da guerra. «Fermatevi, dice, e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra. Il Signore degli eserciti è con noi; il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio» (Salmo 46 verso 10) 

Lo Spirito Santo ha espresso in questo Salmo un messaggio valido per ogni tempo, anche il nostro tempo. Gli eventi più disastrosi e violenti sono noti a Dio, non devono allarmarci, se consideriamo che siamo sotto la sua cura. Egli è il Salvatore delle nostre anime, il grande medico dei nostri corpi, il Sommo pastore del Suo gregge, il Padre celeste che non perde mai di vista i suoi figli. Possono essere davvero tanti i problemi di questo mondo che ci assillano, ma Dio è con noi e allora: «Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con Lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello". Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Romani 8 versi 31 a 39).