UN GIORNO CAPIRAI

Gesú gli rispose: «Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo». (Giovanni 13 verso 7)

Il Signore Gesù non spiega sempre il motivo del Suo comportamento e il perché delle Sue azioni nei nostri riguardi, Egli non è in obbligo di farlo. Se potessimo sempre vedere e comprendere ogni cosa, la fede non si renderebbe necessaria. E proprio nelle esperienze misteriose e per noi incomprensibili che la fede raggiunge le vette più elevate. Il nostro Padre celeste qualche volta rimane in silenzio, proprio perché non vedendo e non riuscendo a discernere le ragioni divine, possiamo esercitare a accrescere la nostra fede. Queste parole di Gesù, che nell'immediatezza possono sembrare addirittura offensive, sono invece rivelatrici di una grande verità: quante cose non capiamo seppure abbiamo la presunzione di sapere! Queste parole dal significato più alto, profondo e ampio, sono uno schiaffo alla nostra superbia. Esse, infatti, collocano il nostro io nella giusta posizione, noi siamo creature e Dio è il Creatore; noi siamo essere umani, il Signore è Dio.

C'è un abisso tra le nostre umane limitazioni e la Sua gloria infinita. Come possiamo pensare di capire quanto attiene alla Sua sapienza, alla Sua sovranità, al piano di Dio nel corso dei secoli e alla nostra stessa vita. Per questo dobbiamo preparaci. Ci sono molte cose che non capiremo né ora né mai, su questa terra; potranno verificarsi circostanze e situazioni a cui non sapremo dare un senso, ma, allo stesso tempo dobbiamo nutrire la fiducia che un giorno, Dio volendo, capiremo la ragione di tutto. Il consiglio eterno di Dio contenuto in questo versetto deve essere una fonte di sapienza, una massima d'oro da depositare nella nostra memoria. Ci permetterà di dichiarare che tutto procede bene persino quando ci verrebbe da pensare che tutto stia andando a rotoli.

Quando non riusciamo a vederLo, quando siamo nella malattia, nel dolore, nel lutto, nella delusione, dobbiamo raccogliere la fede e la pazienza e sentire ancora oggi Gesù sussurrarci: «Tu non sai quello che io faccio ma lo capirai dopo». Il perché di molti eventi e circostanze permessi da Dio ci lascerà perplessi, allo stesso modo come il gesto di Gesù che si chinò a lavare i piedi, confuse e imbarazzò Pietro. La sapienza, l'adeguatezza e la necessità di molte cose saranno spesso nascoste ai nostri occhi; ma come Pietro comprese il pieno significato di tutto quello che accadde nella memorabile notte prima della crocifissione, quando Cristo aveva ormai lasciato il mondo, allo stesso modo verrà il giorno in cui ogni pagina buia della nostra storia sarà spiegata, quando un giorno, con Cristo nella gloria, conosceremo ogni cosa. Possiamo quindi non comprendere perché il Signore permetta al vomere dell'aratro del lutto o della sofferenza di sconvolgere il terreno del nostro cuore e potremmo essere tentati di dubitare della Sua cura amorevole, ma ricordiamoci: lo capiremo dopo!  Il Signore ci aiuti ad accettare ciò che ci succede e ad aspettare con fiducia.