GENDER O NON GENDER?
Il quesito oggi non è più “essere o non essere” ma c’è una nuova domanda esistenziale che sta creando molto dibattito ultimamente: di che gender sono?
“Cosa vuol dire?” qualcuno si chiederà. Parliamo della teoria del gender, una nuova ideologia che sta prendendo piede ai giorni nostri anche se secondo chi la propone, pare che non esista e che sia tutta un’invenzione di chi invece la contesta. Gender, è una parola inglese tradotta in italiano con “genere”. Inizialmente la parola fu usata come sinonimo di sesso, cioè: di che sesso sei? In seguito poi, sostituì la parola sesso, e perciò ora alla nascita non si dovrebbe più chiedere di che sesso è il bimbo o la bimba, bensì “di che genere è”? Qualcuno può pensare che oggi è solo una questione di usare un vocabolo al posto di un altro, per dire la stessa cosa. Ma non è così! Dall’inizio dalla creazione fino a poco tempo fa, il corpo con il quale nascevi determinava il tuo sesso: maschile o femminile. Ma vogliono far credere che non è più così. Il mio sesso biologico non determina più né il mio “gender” né il mio orientamento sessuale, ma quello che conta è quello che io mi sento di essere, cioè, donna e uomo non si nasce, ma si diventa. Il sesso è determinato dalla natura, mentre il genere viene costruito socialmente dalla cultura, a prescindere dal dato sessuale da cui la persona è invece globalmente caratterizzata. Ma il gender non è solo questo, perché in esso è compreso anche il “gender fluido”.
C’è chi dice di essere un gender fluido. Significa che a volte sono un uomo, e a volte sono una donna e a volte mi sento tutte e due ma nonostante questo, so di essere ancora un essere umano. (Ricorderemmo tutti, quell’uomo che l’anno scorso si presentò in TV con metà faccia con la barba e metà senza, con i capelli lunghi e vestito da donna). Quindi non si tratta di essere uomo o donna, gay, etero, bisex o trasgender, ma quello che io mi sento di essere “a volte un uomo, a volte una donna o a volte neutro/a” secondo dei momenti che sto attraversando. Questa teoria sta diventando sempre più comune, basti pensare che il grande magazzino a Londra “Selfridges” ha deciso di eliminare i reparti separati di abbigliamento maschile e femminile e ha dedicato ben tre piani all’abbigliamento “gender neutral” con lo scopo di “permettere alle persone di acquistare vestiti senza limitazioni stereotipati di genere (compreso gli indumenti intimi). Un giorno mi sveglio sentendomi donna, il giorno dopo uomo e ogni tanto nessuno dei due … e questo viene spacciato come libertà di essere veramente se stessi: MA e’ DAVVERO LIBERTA’ QUESTA? Non è che invece ci renderà più soli, perché privi di punti di riferimento, e legami solidi, del resto come fa uno a relazionarsi con chi non sa mai chi è?
Io sono davvero ciò che mi sento di essere, o invece sono chi Dio, mi dice che sono? E un’identità fluida, fluttuante è davvero così bella? Essere androgeni, o non essere nulla, è davvero una conquista per l’uomo? Dietro a tutto questo invece, l’uomo non dimostra altro che un disagio e una confusione interiore, perché questa teoria elimina l’Iddio creatore dalla vita umana, diventando io il creatore di me stessa/o, stabilendo io il mio sesso e quindi è un modo di reinventarsi. Dio ci ha creati con un’identità ben precisa e distinta, un’identità che non si può cambiare o mescolare. Questa teoria non è altro che il frutto di un allontanamento sempre più totale dell’uomo da Dio, e ciò provoca un vuoto e una mancanza di realizzazione interiore ed umana, e quindi si pensa che cambiando sesso, cambiando identità e poter essere diverso, ritrovo il mio appagamento, ma ciò che appaga e rende realizzati sarà soltanto nell’essere quelle persone che Dio ci ha creati e vivendo questa realtà per mezzo di una relazione personale con Dio. Senza Dio nella vita, l’uomo si sentirà sempre vuoto ed inappagato e si arrabatterà nel cercare in mille cose la propria soddisfazione personale, ma Gesù diceva: «Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti» (Giovanni 14 verso 27). E come non ricordare: «Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi» (Giovanni 8 verso 36). IN GESU’ ACQUISTIAMO LA VERA IDENTITA’
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