NON DARE GLI AVANZI

«Allora Pilato gli disse: Ma dunque, sei tu il re? Gesù rispose: Tu lo dici; sono re …» (Giovanni 18 verso 37). 

Durante il regno di Federico II di Prussia, un suo ministro credente aveva l’abitudine di trascorrere ogni giorno almeno un’ora di comunione personale con il Signore, pregando e leggendo la Bibbia. Al suo maggiordomo diede un ordine perentorio: in quest’ora non doveva essere disturbato da nessuno, chiunque fosse. Un giorno il re Federico II venne in visita a casa di questo suo ministro, perché doveva comunicargli delle cose importanti inerenti all'amministrazione del regno. Quando il maggiordomo fece entrare il re, gli disse che il ministro non voleva essere disturbato e spiegò il perché di questo divieto. Il re molto comprensivo disse: «Aspetterò!» Poco dopo il ministro uscì dalla stanza e vide il re, ma senza intimidirsi gli disse: «Mi perdoni, maestà. Stavo parlando con il Re dei re»

E noi dedichiamo questo prezioso tempo al Re dei re? Oppure diamo a Lui gli avanzi del nostro tempo, relegando la nostra comunione con Dio a fugaci preghiere e a superficiali letture della Bibbia, presumendo che basti? Il nostro bisogno quotidiano del Signore, il nostro impegno con Dio rimangono i più importanti e vitali per la nostra vita. Facciamo attenzione a non aprire la Bibbia senza che prima il nostro cuore sia riscaldato dalla Sua presenza. Riserviamoci del tempo da dedicare ad un incontro quotidiano con il Re dei re, affinché lo Spirito Santo possa operare nel nostro cuore per istruirlo, esortarlo e consolarlo. Solo così avremo una vita, vittoriosa e ci sarà trasmessa la straordinaria forza che viene dallo Spirito Santo, per praticare tutta la Sua benedetta volontà.