FORTUNA O MISERICORDIA?

«Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatta davanti a me» (1 Re 9 verso 3) 

Due persone discutono di Dio, uno è credente, e l’altro ateo, il quale raccontò: “Guarda ho avuto anch’io a che fare con quella storia di Dio e della preghiera. Pensa, che più di un mese fa ero in montagna con la mia famiglia; una sera a causa del molto freddo uscii per procurarmi della legna quando mi travolse una tempesta di neve, non vedevo più nulla, mi persi e non avevo idea di come tornare indietro, intanto la temperatura era scesa di molti gradi sotto lo zero. Allora mi gettai in ginocchio sulla neve e pregai: O Dio, se esisti, salvami prima che muoia sommerso dalla neve e dal freddo!” “Bene”, rispose l’amico, “ora quindi dovresti credere in Dio visto che sei ancora vivo!” “Ma no!” rispose l’ateo, “Accadde che per caso si trovò a passare un uomo che abitava in quelle zone e conosceva molto bene i posti, che mi diede da bere qualcosa di caldo e mi accompagnò fino alla mia casa.” Che tristezza, era pienamente convinto che l’arrivo di quell’uomo non avesse nulla a che fare con la sua preghiera.

Caro lettore, l’uomo di oggi da diverse giustificazioni ai piccoli e grandi miracoli che ogni giorno Dio compie: durante il pericolo e nella difficoltà si ricorre a Dio e poi, dopo le Sue risposte si danno i meriti al caso o alla fortuna e Dio è il perfetto estraneo di tutto. Sei anche tu fra questi? Sicuramente ti sarà accaduto di pregare Dio, ma quando Egli ti ha risposto, hai attribuito ciò al caso? Acquista la certezza che Dio è grande e potente, che ascolta le tue suppliche ma non attribuire al caso o alla fortuna il Suo operato e le Sue risposte, ma alla Sua infinita misericordia! «Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?» (Romani 2 verso 4).