«E la pace di Cristo, alla quale siete stati
chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti»
(Colossesi 3 verso 15)
La notte in cui gli Ebrei uscirono dal paese d’Egitto
dopo una lunghissima schiavitù, ricevettero da Dio il monito di essere grati a
Dio per la loro liberazione e di trasmettere questa gratitudine anche alla loro
discendenza. Già, la gratitudine, sentimento di riconoscenza verso chi ha operato
un beneficio a nostro favore; tanto più grande è il beneficio e tanto più
grande sarà la gratitudine.
Leggendo
le cronache quotidiane, e i post sui social network sembra di capire che il
mondo è piene di ingrati, ma ancor di più, che sono molti quelli convinti di
aver fatto del bene a quelli che non lo meritavano. TUTTI RISULTANO A CREDITO E
NESSUNO A DEBITO, eppure questo è un mondo di ingrati verso colui che
sicuramente ha fatto del bene a tutti, Colui che addirittura ha donato Suo
figlio a morire sulla croce. Il Signore è Colui che ha fatto del bene a tutti,
eppure molti disprezzano i Suoi doni, hanno buttato via il loro matrimonio, gli
affetti, la dignità e tanto altro e sino sono messi alla ricerca dei colpevoli,
consumando la loro vita in odi, amarezze e vendette.
La
riconoscenza è la medicina che guarisce le ferite del passato: LA RICONOSCENZA
È LA MEDICINA CHE GUARISCE DALLE FERITE DEL PASSATO, “NON PIANGERTI ADDOSSO PER
CIO’ CHE HAI SUBITO, SII RICONOSCENTE PER CIO’ CHE HAI RICEVUTO”. Perché continui
a vivere di ricordi dolorosi? Perché disprezzi attribuisci la colpa a Dio per
ciò che stai vivendo o vissuto? Gli psicologi indicano la via d’uscita
attraverso una elaborazione interiore del male, dei lutti, degli abusi, ma la
Bibbia indica la via di uscita attraverso la nostra gratitudine a dio Colui che
solo può sanare le nostre ferite.
Caro
lettore/e desidero invitarti a considerare che Gesù è il SOLO che può guarire e
liberare la tua anima e mettere pace e gioia al tuo cuore ferito, spezzato e
sofferente, Egli non è uno dei tanti rimedi Egli è la SOLA ed UNICA soluzione.
