ARRESO O RASSEGNATO?

«Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me...» (Giovanni 16 verso 33)

La pace che dà Gesù si accompagna con la certezza profonda che qualsiasi cosa accada, sarà "un bene per la nostra anima"; qualsiasi cosa accada, il nostro cuore starà calmo. Egli ci parla: «Vi do la mia pace; non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti» (Giovanni 14 verso 27). La pace di Gesù non dipende dalle circostanze esterne. Nasce dalla certezza di essere figli di Dio, che il Padre sia creatore e custode dell'universo, che ci ama ed abbia a cuore il nostro bene. Joni Erikson Tada scoprì una pace soprannaturale quando un incidente la obbligò su una sedie a rotelle; Corrie Ten Boom trovò quella stessa pace in un campo di concentramento nazista e la missionaria Elisabeth Elliot lavorando con la tribù indiana che avevo ucciso suo marito. Per questo lei scrisse: «La pace vera si fonda sull'accettazione, non sulla rassegnazione».

C'è una grande differenza, infatti LA RASSEGNAZIONE E' ARRENDERSI AL DESTINO, L'ACCETTAZIONE E' ARRENDERSI A DIO! La rassegnazione ti abbassa in un universo vuoto, l'accettazione ti rialza ad incontrare Dio, che riempie l'universo di significato e scopo. La rassegnazione dice: «Non ce la posso fare», l'accettazione replica: «Ma Dio può». La rassegnazione dice: «E' giunta veramente la fine per me», l'accettazione invece risponde: «Signore, a questo punto cosa devo fare? Mi fido di Te». La rassegnazione dice: «Sono solo...», ma l'accettazione con convinzione afferma: «Io appartengo al Signore dell'universo, alleluia»!!!