Prima che sia troppo tardi

«Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura ma non mi troveranno» (Proverbi 1 verso 28). 

In una favola si racconta di un pastorello che si prendeva cura di un gregge. Volendo fare uno scherzo agli abitanti del villaggio, più volte gridava: “Il lupo sta arrivando! Il lupo sta arrivando! “e poi scoppiava a ridere quando gli abitanti del villaggio correvano ad aiutarlo a salvare il gregge. Ma, quando poi arrivò il giorno che veramente il lupo attaccò il suo gregge, il ragazzo urlò con tutte le sue forze, più e più volte, ma fu ignorato. Il suo scherzo si trasformò ne suo più grande incubo, quando la morte arrivò alla sua porta.

Immagina, adesso, che il giovane pastorello sia come il religioso dei nostri giorni e la gente del villaggio come il Dio di cui parla la Bibbia. Alcuni trascorrono l’intera vita trattandola come un gioco, giocando alla religione e pensando che quando arriverà il giorno del giudizio, Dio è buono e li salverà da ogni condanna. Ricordandosi di Dio ogni tanto alle feste comandate, o quando si trovano ad attraversare momenti difficili, ma poi passa tutto e non hanno mai una relazione personale con Cristo.

Caro/a amico/a, se hai vissuto ai margini della fede, non aspettare fino all’ultimo giorno: grida a Gesù prima che sia troppo tardi. E’ meglio che gridi a Gesù mentre hai le forze che nel giorno in cui le perdi, oggi Dio ti dice: «Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino» (Isaia 55 verso 6).