PERCHE' RAPPRESENTARE IL VIVENTE CON UN SEGNO DI MORTE?
La crocifissione è stata la pena capitale praticata durante l’impero romano, era applicata agli schiavi ai sovversivi e agli stranieri. Dopo l’esecuzione della crocifissione di Gesù, l’immagine della croce è stata associata come simbolo della Cristianità. Addirittura per alcuni la croce ha ricevuto un’adorazione simile se non eguale, a quella di Cristo. Ecco quindi rappresentata per mezzo di ciondoli da indossare come se fosse un talismano, oppure usata come immagine quando vogliamo parlare di Gesù. Svariate tipi di croci sono state inventate con e senza immagine, con i materiali più costosi, la croce è pure diventata una questione di Stato, se avere o no il crocifisso appeso nei luoghi pubblici, perché si pensa che questo oggetto rappresenti il segno della nostra cultura.
Ma non dimentichiamo che molti cristiani del I e II secolo furono sentenziati perché si rifiutarono di avere come immagine la croce. Infatti, la croce non è altro che un simbolo di maledizione e non di cristianesimo «Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno» (Galati 3 verso 13). La croce è uno strumento di tortura, il più tremendo e infamante, la croce è stata solo uno strumento sul quale Gesù è morto, perché avvalersi di una tale immagine?
La cosa più giusta ed eloquente è invece di farci rappresentare da una tomba, un sepolcro VUOTO. Ecco la vittoria della Chiesa, la mia e la tua vittoria è in quella tomba vuota. La morte in croce di Cristo acquista il suo vero valore soltanto perché Egli è poi risolto dai morti. La risurrezione è il miracolo per eccellenza, perché sulla Sua risurrezione poggia l'intera fede cristiana.
Allora perché rappresentare il Vivente con un segno di morte?