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RIFIUTERAI ANCHE TU IL REGALO?

«Gesù disse: Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quante più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!»  (Matteo 7 verso 11). 

Un giovane era appassionato di un’auto sportiva e sperava che suo padre gliela regalasse per il giorno della sua laurea. Finalmente il giorno arrivò, ed era quasi certo di ricevere dal padre quel regalo che desiderava tanto. Il padre invece, gli pose un bel pacchetto regalo avvolto da un bel fiocco colorato. Il giovane l’aprì e vi trovò dentro una Bibbia con una copertina in pelle. Nel vedere questo libro il suo viso divenne cupo e non riuscì a trattenere la rabbia. Inveì contro suo padre dicendogli: “Con tutto il denaro che hai, l’unica cosa che sei riuscito a regalarmi è questa Bibbia!” e lanciò il Libro sul tavolo. La delusione fu tanta, che decise di prendere le sue cose e andarsene via di casa.

Passati molti anni, il giovane era diventato un uomo d’affari di successo con una bella casa e una bella famiglia. Un giorno ricevette la notizia che suo padre era morto e si richiedeva la sua presenza per sistemare tutti i documenti. Arrivato a casa del padre, fu invaso da una tristezza e un pentimento, che aumentò quando, nel sistemare i documenti che suo padre teneva da parte, trovò la Bibbia che gli aveva regalato il giorno della sua laurea. L’aprì e incominciò a sfogliarla; ma, non poté contenere le lacrime quando, dentro le pagine di quella Bibbia, che quel giorno aveva rifiutato, trovò un buono della concessionaria per ritirare un’auto sportiva, quell’auto che aveva desiderato tanto. Nel biglietto vi era la data del giorno della sua laurea e il timbro: GIA’ PAGATO!

Quante volte anche noi abbiamo respinto e perso le benedizioni di Dio perché non ci sono arrivate come noi, le aspettavamo. Quante volte proprio per questo, pensiamo che Dio, in realtà non ci abbia risposto, radicati nelle nostre convinzioni religiose rifiutiamo quando qualcuno ci parla di Dio in un modo che non abbiamo mai sentito o in maniera che non ci è stato mai insegnato dalla tradizione. Caro amico/a non disprezzare le volte che Dio cerca di parlarci per farsi conoscere dalla nostra vita. Ricorda che Gesù ha già pagato la tua salvezza alla croce tu devi solo accettare il Suo sacrificio nella tua vita. Continuerai a rifiutare?

RICEVI IL SUO REGALO

«Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia» (Romani 11 verso 6) 

Si racconta che una donna in lacrime si avvicinò a Napoleone per chiedere la grazia in favore del figlio che era stato condannato a morte. L’imperatore risposte che non era possibile: un giovane soldato che aveva disertato e tradito il suo esercito, meritava la morte, perché anche la giustizia richiedeva il suo conto. “Non chiedo giustizia” spiegò la madre. “So che mio figlio ha sbagliato e che nessun mio tentativo potrà cambiare questo, ciò che chiedo ed imploro oggi, è la sua grazia!” Napoleone si fermò e poi le disse: “Signore, l’errore è stato commesso e anche riconosciuto”, ma ciò che lei chiede è la grazia che, in quanto tale, non è per opere, ma è un regalo.” Tentennò ancora un po' e dopo ci che, perdonò il soldato concedendogli la grazia la solato traditore. 

Caro amico, io e te siamo proprio come quel soldato, colpevoli di aver tradito con il peccato il nostro Creatore. E’ scritto nella Bibbia che «Il salario del peccato è la morte» (Romani 6 verso 23). Perciò non possiamo pensare di guadagnare il favore di Dio attraverso le nostre buone opere, perché nessuno può con i meriti cancellare il nostro peccato. Ma se ci appelliamo a Cristo Gesù, Colui che ha pagato per i nostri peccati chiedendo la Sua Grazia, come ha fatto la donna della nostra storia, non resteremo mai delusi. Gesù dona la Sua salvezza liberamente a chi glielo chiede e non a chi si sforza di coprire le proprie colpe con qualche buona azione. Per questo puoi chiedere oggi stesso il Suo perdono.

COMUNICA CON DIO

«Dio parla una volta, e anche due, ma l’uomo non ci bada» (Giobbe 33 verso 14)

Un cowboy dell’est uscì da casa sua e si diresse verso le montagne rocciose per cercare un po' di legna per affrontare l’inverno. Mentre tagliava la legna si avvicinò un indiano che gli disse: “Questo inverno sarà freddo”. Il cowboy pensò che siccome gli indiani sanno riconoscere molto bene le condizionatori meteorologiche e così tagliò ancora più legna. Caricava tre alberi tagliati quando si ripresentò nuovamente l’indiano e gli disse: “L’inverno sarà freddo”, e allora l’uomo aggiunse un altro tronco. L’indiano tornò per la terza volta e vedendo l’uomo con tutta quella legna disse: “L’inverno sarà freddo!” Dopo qualche giorno l’uomo incrociò di nuovo l’indiano e gli chiese come facesse a sapere che l’inverno sarebbe stato così freddo, e l’indiamo rispose: “Io non so se farà freddo, ma da tutta la legna che hai tagliato, suppongo che farà molto freddo!”

Ciò che facciamo è una chiave di lettura per gli altri, ma molto spesso i nostri gesti non rispecchiano ciò che realmente vorremmo dire. Nessuno dei due uomini aveva capito cosa stesse dicendo o facendo l’altro perché non avevano comunicato. Se non comunichi con Dio e non leggi la Sua Parola la Bibbia, non potrai mai sapere ciò che Lui vuole dirti; ti caricherai di pesi, solo perché le religioni e la tradizione ti hanno condizionato. Non prestare attenzione a ciò che le persone attorno a te dicono, bada a ciò che il Signore vuole dirti e solo così vivrai una vita benedetta perché ubbidirai agli insegnamenti che Dio ha istituito e non quello che gli altri hanno stabilito.

LA CESTA

Si racconta di un ragazzo che viveva con il nonno in una fattoria. Ogni mattina il nonno, che era cristiano, si alzava presto e dedicava del tempo alla lettura delle Scritture. Il nipote cercava di imitarlo in qualche modo, ma un giorno chiese: «Nonno, io cerco di leggere la Bibbia ma anche le poche volte che riesco a capirci qualcosa, la dimentico quasi subito. Allora a cosa serve? Tanto vale che non la legga più!» Il nonno terminò tranquillamente di mettere nella stufa il carbone che stava in una cesta, poi disse al nipote: «Vai con questa cesta al fiume, e portami e portami dell'acqua». Il ragazzo andò, ma ovviamente quando tornò non c'era nemmeno una goccia d'acqua nella cesta essendo di paglia durante il tragitto l’acqua si perdeva. Il nonno ridacchiò e disse «Beh, devi essere un po' più rapido se vuoi che un po’ d’acqua rimanga. Dai, muoviti, torna al fiume e prendi l'acqua!» Anche questo secondo tentativo, naturalmente, fallì, così il nipote, senza più fiato, disse che era una cosa impossibile, e si mise a cercare un secchio ma il nonno insistette:

«Non ti ho chiesto un secchio d'acqua, ma una cesta d'acqua. Torna al fiume» 

A quel punto il giovane sapeva che non ce l'avrebbe fatta, ma andò ugualmente per dimostrare al vecchio nonno che era inutile, per quanto fosse svelto l'acqua filtrava dai buchi della cesta. Così tornò al fiume e portò la cesta vuota al nonno e gli disse: «Vedi? Non serve a niente!» «Sei sicuro?» - disse il nonno. «Guarda un po' la cesta.» Il ragazzo guardò: la cesta, e notò che prima era tutta nera di carbone, mentre ora era perfettamente pulita! «Figlio, questo è ciò che succede quando leggi la Bibbia. Non capirai tutto, magari né ricorderai una parte di tutta la lettura ma quando la leggi, ti cambierà dall'interno». 

Questo, è ciò che Dio fa nelle nostre vite. A volte può sembrare che le parole della Bibbia siano difficili da capire, a volte non la leggiamo perché già la conosciamo, ma per mezzo di ogni lettura, Dio lavora la nostra vita in profondità, ci raffina interiormente e a poco a poco ci trasforma affinché possiamo assomigliarGli. Quanti deridono questo Libro e lo sottovalutano, o lo definiscono un insieme di favoline; eppure la Bibbia rimane la potenza di Dio espressa scritturalmente, che ancora oggi ha l’autorità di cambiare e trasformare vite distrutte dal peccato, esattamente come avvenne al muratore che per mezzo di una sottomessa lettura, ha saputo affidare la propria vita di fallimenti a Colui che è l’Autore, di questo Libro. Continuiamo perciò a cibarci delle parole di questo Libro sapendo che «… esso è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente» (Romani 1 verso 16).

LA BIBBIA MURATA

«Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai» (Giosuè 1 verso 8) 

Un giovane muratore lavorava alla demolizione di una casa che doveva essere ristrutturata. Ad un tratto, staccando un pezzo d'intonaco, vide che un mattone era stato sostituito da un libro. Un grosso volume che era stato murato. Incuriosito, lo tolse. Era una Bibbia. Chissà come era finita là. Il giovane muratore non aveva mai avuto molto interesse per le questioni religiose, ma durante la pausa del pranzo cominciò a leggere quel libro. Continuò anche alla sera, a casa, e per tante altre sere. A poco a poco scoprì che quelle parole, erano indirizzate che Dio, proprio a lui. Piano, piano dalla lettura di quel Libro, la sua vita cambiò. 

Due anni dopo, l'impresa del muratore si trasferì per lavoro in Arabia. Laggiù, gli operai condividevano piccole camerette. Una sera, il compagno di stanza del muratore lo osservò mentre molto attentamente leggeva un libro. “Che cosa leggi?", gli chiese l’amico. "Leggo la Bibbia, il libro di Dio". "Uff! La Bibbia! Tutte favole! Pensa che io, una volta, ne ho murata una, nella parete di una casa vicino a Milano. Sarei curioso di sapere se il diavolo è riuscito a farla uscire di là!" Il giovane muratore, sorpreso, guardò il suo compagno. "E se io ti facessi vedere proprio quella Bibbia?" “Oh certamente la riconoscerei perché l'avevo segnata". Il giovane muratore porse al suo compagno la sua Bibbia: "Riconosci il tuo segno?" L'altro prese in mano il volume e rimase turbato. Era proprio la Bibbia che aveva murato, dicendo ai compagni di lavoro: "Voglio proprio vedere se uscirà da qui sotto!" Il muratore sorrise: "Come vedi è tornata da te". 

Quante volte l’uomo, messo di fronte alla propria condizione davanti a Dio, per mezzo dalle parole di questo Libro, cerca di mettere a tacere la propria coscienza, murando ogni pensiero, ogni parola, dentro alla durezza di un cuore impietrito. E facendo questo ci si illude che siamo riusciti così a mettere a tacere Dio. Per non parlare di quanti deridono questo Libro e lo sottovalutano, o lo definiscono un insieme di favoline; eppure la Bibbia rimane la potenza di Dio espressa scritturalmente, che ancora oggi ha l’autorità di cambiare e trasformare vite distrutte dal peccato, esattamente come avvenne al muratore che per mezzo di una sottomessa lettura, ha saputo affidare la propria vita di fallimenti a Colui che è l’Autore, di questo Libro.