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LA CORDA DELL'AMORE

«Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno» (Giovanni 6  verso 51)

C’era un bambino che tutti i giorni chiedeva un pezzo di pane al nonno, poi lo metteva in tasca e si inoltrava nella foresta, per riapparire dopo 10 minuti. Trascorsero un paio di settimane e il nonno incuriosito, seguì il bambino e lo vide fermarsi vicino ad un pozzo. Ad un certo punto lo sentì dire: “Sta tranquillo non piangere, torno domani". Il nonno allora si avvicinò al pozzo e vide in fondo, un bambino di un'altra tribù caduto dentro, che piangendo diceva nel suo dialetto: “Aiuto...salvami!” Rivolgendosi subito al bambino il nonno disse: “Che bravo nipotino ho, si prende cura di un bambino affamato! “Però tesoro mio, se tu conoscessi il suo dialetto avresti capito che tutte le volte ti diceva: “Fratellino grazie per il pane ma la prossima volta ti prego porta una corda per tirarmi fuori di qui!” 

Questa storiella ci fa riflettere su una cosa importante: nonostante arrivasse il pane, il bambino però restava prigioniero nel pozzo. Accade la stessa cosa per la vita spirituale, quando non si riceve il “vero” pane, ossia la Verità della Parola di Dio, che può soddisfare il cuore, si rischia di restare prigionieri in un pozzo profondo… una povertà che rende tristi e soli. Questo è il pozzo profondo del peccato che allontana l’uomo da Dio. Non servono le briciole della religione o di un ipotetico bigottismo. 

La vera povertà dell’uomo è infatti, quella di non possedere Gesù Cristo, che attraverso il Suo sacrificio sulla croce per ogni uomo, può ancora oggi fornire quella “corda d’amore” che tira fuori l’uomo e lo libera dalla fossa profonda della perdizione eterna. Spesso non ci accorgiamo che il vero pane di cui l’uomo ha bisogno, è Gesù il “Pane disceso dal cielo” come è scritto nella Parola di Dio, l’Unico che può soddisfare il bisogno di ogni essere umano. Dio possa sensibilizzare quanti hanno accettato quella corda... affinché con amore... possiamo calarla in ogni pozzo di cuore umano in cui, vi è un’anima triste e solitaria.


RIFUGIO PER ECCELLENZA

Quanti problemi dobbiamo affrontare ogni giorno! C'è sempre qualcosa di imprevisto a turbare la nostra esistenza: in famiglia, sul lavoro, per strada... i figli o i genitori, i colleghi, gli amici o semplicemente i condomini. Sembra quasi che si siano messi d'accordo per alimentare i nostri disagi e le nostre ansie. E anche quando cerchiamo di "disintossicarci" con qualche giorno di vacanza non siamo affatto sicuri che né trarremo benefici sotto l'aspetto fisico e morale. Prontamente la Parola del Signore ci ricorda che proprio quando tutto va male attorno a noi, proprio quando le preoccupazioni affollano il nostro cuore fino quasi a toglierci il respiro, ECCO CHE DIO E' PRONTO A VENIRCI INCONTRO AD OFFRICI PROTEZIONE: «Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio» (Salmo 91 verso 4).

Bellissima questa immagine che ci riporta alla mente la chioccia quando nasconde i pulcini sotto le sue ali, per ripararli dal pericolo. Riflettiamo e consideriamo che, allo stesso modo, il Signore vuole proteggerci, confortarci e consolarci. E' scritto: «...sarete portati in braccio, accarezzati sulle ginocchia. Come un uomo consolato da sua madre così io consolerò voi...» (Isaia 66 verso 12 e 13. Incredibile promessa! Ci è detto che Dio non è lontano o indifferente, o addirittura distratto come qualcuno vuole farci credere, ma è VICINO A NOI per darci LA SICUREZZA, per farci sentire la Sua tenera premura e il Suo affetto infinito. Alleluia!

Lasciamoci perciò proteggere dal Signore, senza avventurarci con la nostra debolezza ed incapacità umana di affrontare i problemi. Le nostre avventure ci fanno trovare solo in mezzo ai guai. Ricordiamo ancora una volta ciò che Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e IO vi darò riposo» (Matteo 11 verso 20). Signore io ho bisogno del tuo riposo!!! E tu?

Fai la tua parte

«Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla» (Proverbi 20 verso 4)

Un uomo anziano coltivava un orto che era l’invidia dei suoi vicini. Un giorno, proprio uno di questi gli chiese: “Dicono che lei ha chiesto a Dio di benedirla con un buon orto ricco di tanti prodotti! È vero?” “Sì è vero!” risposte l’anziano, fiero del suo orto. “Ma non prego mai per un buon orto se non ho la zappa tra le mani. Prego il Signore di mandare il sole e la pioggia affinché crescano tutte le piante che ho seminato ma io però mi impegno a strappare le erbacce che crescono e che cercano di soffocare il raccolto.” 

Cao amico, cara amica, in ogni cosa nella vita dobbiamo fare la nostra parte; un buon orto non resterà tale se noi non lo curiamo. Dio potrà mandare la pioggia e il sole per benedire ciò che abbiamo seminato, ma di certo le erbacce infestanti cresceranno e non si estirperanno da sole. Magari chiediamo a Dio di benedirci con una famiglia, ma poi non la curiamo e le dedichiamo il tempo dovuto. Il tuo matrimonio è in crisi e i tuoi figli sono ingestibili e ribelli? Chiediti se stai facendo la tua parte. Chiediamo a Dio un lavoro, ma poi non siamo dei bravi lavoratori arrivando spesso in ritardo e inventando ogni malattia per stare a casa. Chiediamo a Dio di benedire la nostra vita, ma non dedichiamo del tempo alla preghiera e alla lettura della Bibbia, non ci sforziamo di fare la Sua volontà e quando poi si presenta un problema da affrontare, diamo la colpa a Dio perché non sentiamo la Sua presenza e non vediamo il Suoi aiuto. Fai la tua parte e Dio benedirà il tuo “orto”. Dio onora sempre coloro che Lo onorano!

VOGLIO VEDERE IL RE

«Absalom abitò a Gerusalemme due anni senza vedere la faccia del re» (2 Samuele 14 verso 28) 

Si narra di un piccolo bambino che era molto felice perché i suoi genitori gli avevano promesso che quel giorno lo avrebbero portato a visitare un castello. Quando furono arrivati al castello, il bambino domandò: “Dov’è il re?”; i genitori gli risposero che c’era solo il castello, ma che non viveva più nessun re! Allora il piccolo disse: “Andiamo a casa! Io non voglio rimanere qui; io ero venuto perché volevo vedere il re!” 

In effetti questo è il vero atteggiamento dell’adorazione. Noi dobbiamo partecipare alle riunioni di culto non per vedere l’edificio, per essere visti dagli altri o addirittura, per sola abitudine! Noi siamo lì per vedere il Re! Questo è il giusto atteggiamento che dimostra che siamo veramente pronti ad adorare! E ricordiamo non ci sono tanti re, Uno solo è il Re dei re e il Suo nome è Gesù il Signore. Non sostituirLo con altri personaggi perché ricorda è scritto nella Bibbia: «Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto» (Luca 4 verso 8)

Signore Iddio Padre, liberaci da ogni religiosità! Nel Nome Prezioso di Gesù; Amen! 

RIFIUTERAI ANCHE TU IL REGALO?

«Gesù disse: Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quante più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!»  (Matteo 7 verso 11). 

Un giovane era appassionato di un’auto sportiva e sperava che suo padre gliela regalasse per il giorno della sua laurea. Finalmente il giorno arrivò, ed era quasi certo di ricevere dal padre quel regalo che desiderava tanto. Il padre invece, gli pose un bel pacchetto regalo avvolto da un bel fiocco colorato. Il giovane l’aprì e vi trovò dentro una Bibbia con una copertina in pelle. Nel vedere questo libro il suo viso divenne cupo e non riuscì a trattenere la rabbia. Inveì contro suo padre dicendogli: “Con tutto il denaro che hai, l’unica cosa che sei riuscito a regalarmi è questa Bibbia!” e lanciò il Libro sul tavolo. La delusione fu tanta, che decise di prendere le sue cose e andarsene via di casa.

Passati molti anni, il giovane era diventato un uomo d’affari di successo con una bella casa e una bella famiglia. Un giorno ricevette la notizia che suo padre era morto e si richiedeva la sua presenza per sistemare tutti i documenti. Arrivato a casa del padre, fu invaso da una tristezza e un pentimento, che aumentò quando, nel sistemare i documenti che suo padre teneva da parte, trovò la Bibbia che gli aveva regalato il giorno della sua laurea. L’aprì e incominciò a sfogliarla; ma, non poté contenere le lacrime quando, dentro le pagine di quella Bibbia, che quel giorno aveva rifiutato, trovò un buono della concessionaria per ritirare un’auto sportiva, quell’auto che aveva desiderato tanto. Nel biglietto vi era la data del giorno della sua laurea e il timbro: GIA’ PAGATO!

Quante volte anche noi abbiamo respinto e perso le benedizioni di Dio perché non ci sono arrivate come noi, le aspettavamo. Quante volte proprio per questo, pensiamo che Dio, in realtà non ci abbia risposto, radicati nelle nostre convinzioni religiose rifiutiamo quando qualcuno ci parla di Dio in un modo che non abbiamo mai sentito o in maniera che non ci è stato mai insegnato dalla tradizione. Caro amico/a non disprezzare le volte che Dio cerca di parlarci per farsi conoscere dalla nostra vita. Ricorda che Gesù ha già pagato la tua salvezza alla croce tu devi solo accettare il Suo sacrificio nella tua vita. Continuerai a rifiutare?