«Avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici, e d’esser vestiti dell’uomo nuovo, creato, secondo Iddio, in giustizia, e santità di verità» (Efesini 4 verso 23 e 24) 

Un tempo, un saggio eremita ricevette la visita di un uomo di scienza. Dopo i saluti di rito, i due si sedettero al tavolo e l’uomo di scienza iniziò a parlare incessantemente illustrando all’anziano maestro tutte le sue qualità, annoverando gli innumerevoli riconoscimenti ricevuti in tutta la sua fervida carriera ed elencando anche i suoi obiettivi futuri. A un certo punto il vecchio saggio, che nel frattempo era rimasto in silenzio ad ascoltare, offrì del tè all’ospite. Nonostante la cortesia del maestro, il sapientone non cessò un attimo di enumerare i suoi apprendimenti. Il saggio eremita iniziò dunque a versare del tè nella tazza dell’uomo e quando la bevanda giunse al colmo del bicchiere, continuò a versare fino a farla traboccare fuori dalla tazza. A quel punto il loquace scienziato smise di blaterare ed esclamò: «Basta, non vedi che è già piena?» Fu allora che il maestro, oramai tediato dall’ascolto, si pronunciò con voce ferma e inflessibile: «Questa tazza è colma di tè come tu lo sei della tua conoscenza e dei tuoi meriti: se prima non svuoti la tua tazza dal suo contenuto, come posso farti assaggiare il mio tè?» 

Così avviene nella vita di tanti cristiani che continuano ad avere pieno il cuore delle loro convinzioni, del loro orgoglio e dei loro pregiudizi. Come può il Signore riversare le Sue benedizioni nei loro cuori già pieni di tutt'altro? Quante volte abbiamo il cuore pieno della nostra umanità, della nostra carnalità e delle nostre prese di posizione da impedire al Signore di mettervi la Sua benevolenza, la Sua Grazia ed ogni altra Sua virtù. Eppure continuiamo a supplicarLo di operare nella nostra vita, ma Lui non potrà mai farlo, non potrà mai mettere il Suo perdono se non togliamo prima il nostro rancore, non può mettere la Sua Parola se prima non togliamo le nostre convinzioni, non potrà insomma operare nella nostra vita se prima non togliamo il peccato. In conclusione SE NON SVUOTIAMO il nostro cuore, Dio non potrà mai riempirlo della Sua presenza.