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RICEVI IL SUO REGALO

«Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia» (Romani 11 verso 6) 

Si racconta che una donna in lacrime si avvicinò a Napoleone per chiedere la grazia in favore del figlio che era stato condannato a morte. L’imperatore risposte che non era possibile: un giovane soldato che aveva disertato e tradito il suo esercito, meritava la morte, perché anche la giustizia richiedeva il suo conto. “Non chiedo giustizia” spiegò la madre. “So che mio figlio ha sbagliato e che nessun mio tentativo potrà cambiare questo, ciò che chiedo ed imploro oggi, è la sua grazia!” Napoleone si fermò e poi le disse: “Signore, l’errore è stato commesso e anche riconosciuto”, ma ciò che lei chiede è la grazia che, in quanto tale, non è per opere, ma è un regalo.” Tentennò ancora un po' e dopo ci che, perdonò il soldato concedendogli la grazia la solato traditore. 

Caro amico, io e te siamo proprio come quel soldato, colpevoli di aver tradito con il peccato il nostro Creatore. E’ scritto nella Bibbia che «Il salario del peccato è la morte» (Romani 6 verso 23). Perciò non possiamo pensare di guadagnare il favore di Dio attraverso le nostre buone opere, perché nessuno può con i meriti cancellare il nostro peccato. Ma se ci appelliamo a Cristo Gesù, Colui che ha pagato per i nostri peccati chiedendo la Sua Grazia, come ha fatto la donna della nostra storia, non resteremo mai delusi. Gesù dona la Sua salvezza liberamente a chi glielo chiede e non a chi si sforza di coprire le proprie colpe con qualche buona azione. Per questo puoi chiedere oggi stesso il Suo perdono.

NON SCHERZARE CON IL PECCATO

In una foresta del Colorado i turisti ammirano i resti di un albero colossale. Aveva quasi cinquecento anni, infatti quando Cristoforo Colombo sbarcò sul continente americano era già una tenera pianticella...Era un albero maestoso e da uno studio approfondito, avevano notato che aveva sopportato bufere e terremoti, era sopravvissuto a migliaia di fulmini aveva sempre resistito vittoriosamente a venti e tempeste atmosferiche. Ci volevano venti uomini per abbracciare il suo tronco a braccia aperte. 

Ma ora eccolo … abbattuto e secco a terra. Ma cosa ha potuto distruggere quest’albero secolare? Molto semplicemente è stato un insetto, un minuscolo coleottero il “punteruolo rosso” che depose un po' di uova microscopiche in un angolino della sua corteccia. Da lì a poco nacquero minuscole larve, ma dal robusto appetito. In pochi mesi il gigante della foresta, che aveva vinto secoli e tempeste, fu distrutto e abbattuto da un insignificante insetto.

Questa storia ci deve portare a porre attenzione che la stessa cosa non possa succedere anche nella nostra vita cristiana. Non permettiamo che le piccole “larve” del peccato si nascondano nella nostra vita. Troppo spesso assumiamo alla leggera atteggiamenti … stili di vita … pensieri NON conformi a un figlio di Dio e ci scusiamo dietro la famosa frase: “Ma tanto non c’è niente di male!” … “Ma tanto Dio guarda al cuore!” … E cerchiamo di far coincidere il nostro pensiero con quello di Dio e portiamo avanti così la nostra vita, insensibili e non curanti di ciò che Dio NON approva e non coscienti che Dio NON fa compromessi con noi e con ciò che Lui DEFINISCE peccato. Non misuriamo mai il peccato secondo la nostra coscienza o le nostre sensazioni, ma è di vitale importanza considerare e giudicare tutto ciò che è peccato e tutto ciò che è trasgressione, alla luce della Parola di Dio, chiamando peccato TUTTO QUELLO che Dio chiama peccato. Facciamo perciò attenzione alle piccole cose … perché esse sono il seme di quelle grandi. «Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze» (Romani 6 verso 12)

IL VECCHIO MOBILE

«Dalla pianta del piede fino alla testa non c'è nulla di sano in esso» (Isaia 1 verso 6) «Così parla il Signore... "Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati» (Isaia 43 verso 25)

 In un angolo di una stanza c'era un vecchio mobile annerito. Un giorno decidemmo di restaurarlo. Una prima pulizia delle superfici fece apparire delle macchie; dopo un secondo passaggio ne apparvero altre; insomma, per poter applicare, con buoni risultati, una nuova vernice fu necessario asportare completamente quella esistente e riportare le superfici al legno originale. 

I peccati che abbiamo commesso contro Dio sono come delle macchie che si sono accumulate, giorno dopo giorno, le une sopra le altre, tanto che Dio ci vede completamente «sporchi». Come fare per eliminare tutta questa sporcizia? La «vernice» dell'educazione, della cultura e della religiosità non possono cancellare quelle macchie agli occhi di Dio. Ma nel Suo amore infinito amore ci ha dato una soluzione. Colui che si riconosce peccatore è ripulito e completamente trasformato grazie all'opera di Gesù sulla croce, perché «Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato» (1 Giovanni 1 verso 7). 

I nostri peccati sono cancellati SOLO attraverso il sangue di Gesù versato alla croce e l’opera di rigenerazione dello Spirito Santo che fa di noi delle nuove creature dove le cose vecchie sono passate e ora «Sono diventate nuove» (2 Corinzi 5 verso 17). 

Forse questo fa sorgere una domanda: «Dopo che abbiamo creduto, possiamo ancora peccare?» Purtroppo sì, se lasciamo agire in noi la nostra «vecchia natura»; ma con l'aiuto del Signore potremo vivere «in novità di vita» (Romani 6 verso 4), amando e servendo Dio. Così saremo dei veri testimoni della Sua grazia e potremo così riflettere intorno a noi la Sua luce.