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IL PIANO DI DIO E' SEMPRE IL MEGLIO PER TE

«Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie dice il Signore» (Isaia 55 verso 8). 

C’erano in un bosco tre alberi, che crescevano l’uno accanto all'altro. Il primo albero amava la bellezza. Il secondo albero amava l’avventura. E il terzo albero amava Dio. Un giorno, gli alberi parlavano di ciò che sarebbero voluti diventare da grandi. «Quando sarò grande, vorrei essere un baule intagliato, di quelli, dove si conservano i tesori e di gioielli scintillanti», disse il primo albero. Il secondo albero, che non pensava a cose del genere. disse: «Quando sarò grande, vorrei essere un potente veliero, Essere condotto da un grande capitano e scoprire nuove terre». Nel frattempo, il terzo albero scuotendo i rami disse: «Io non vorrei essere trasformato in niente», poi proseguì: «Vorrei restare esattamente qui, dove sono e diventare ogni anno sempre più alto. Vorrei diventare l’albero più alto della foresta. E quando gli uomini mi guarderanno, li farò pensare a Dio». 

Passarono gli anni e un giorno nella foresta arrivarono tre boscaioli. «Finalmente!», gridò il primo albero, quando il primo boscaiolo lo abbatté. «Ora il mio sogno di diventare un baule di tesori si realizzerà». «Splendido!», gridò il secondo albero, quando il boscaiolo lo abbatté. «Ora il mio sogno di diventare un veliero si potrà realizzare». «Oh no!» gridò il terzo albero quando il boscaiolo lo abbatté, «ora non potrò parlare agli uomini di Dio».

 I boscaioli portarono via i tre alberi. Per due di loro il futuro era carico di promesse. Ma non ci volle molto perché tutti e tre dovessero seppellire i loro sogni. Anziché essere trasformato in un bel baule di tesori, il primo albero diventò una brutta mangiatoia per animali. Anziché un agile veliero, il secondo albero diventò un semplice peschereccio. E del terzo albero invece non ne fecero niente. Esso fu tagliato in assi che furono lasciate in una pila nel giardino del falegname. 

La vita continuò. Gli anni passarono. E piano, piano, i tre alberi impararono a convivere con i loro sogni infranti. Ma una notte la vita del primo albero cambiò repentinamente. Nacque un bambino e per la povertà della famiglia dovettero usare quella mangiatoia per depositare il bambino. Con tutta evidenza però, non era un bambino comune perché gli angeli cantarono, i pastori vennero a visitarlo e dei re da molto lontano arrivarono per portargli dei doni. Quando il primo albero capì che cosa era successo, il suo cuore si riempì di gioia. «I miei sogni si sono realizzati», disse. «Non sono stato riempito d’oro e di gioielli, ma ho portato il più prezioso tesoro del mondo». 

Passarono circa trent'anni e un giorno, anche la vita del secondo albero cambiò. Come peschereccio si trovò fuori, in mezzo al mare, quando si scatenò una tempesta terribile. Il vento soffiava violentemente e le onde erano tanto alte che la barchetta rischiava di affondare. Ma a quel punto accadde qualcosa d’incredibile. Uno degli uomini, presenti sulla barca, si alzò e con autorità disse al vento: «Taci!»; poi rivolgendosi alle onde dichiarò: «calma!». Quando il secondo albero afferrò ciò che era accaduto, anche il suo cuore si riempì di gioia. «I miei sogni si sono realizzati», disse. «Non ho trasportato un grande comandante, ma ho trasportato il Creatore del cielo e della terra». 

Non molto tempo dopo, anche la vita del terzo albero subì un cambiamento. Arrivò un falegname e lo portò via. Con sua grande costernazione non fu lavorato per farne qualcosa di bello e non ne fecero neppure qualcosa di utile, ma ne fu fatta una grezza croce di legno. «Questo è il tipo di croce sulla quale i soldati crocifiggono i criminali», pensò l’albero sconvolto. Subito dopo fu trasportato sul luogo dell’esecuzione. Là, in cima a una collina fu inchiodato sopra le sue travi, un uomo condannato a morte. Per la verità sarebbe dovuto essere il giorno più brutto della vita dell'albero, ma l’uomo inchiodato sulla croce non era un comune criminale che doveva pagare la pena dei suoi delitti. Era l'innocente, Gesù Cristo, Figlio di Dio, che moriva per i peccati del mondo. E quando il terzo albero capì ciò che era successo, il suo cuore esultò di gioia: «I miei sogni si sono realizzati, non diventerò l’albero più alto del bosco, ma sarò la croce che farà parlare gli uomini di Gesù Cristo».

Quando le cose non sembrano andare come tu vorresti, sappi che Dio ha un piano perfetto per te. Ciascuno degli alberi ha ottenuto ciò che ognuno di loro desiderava, ma non nel modo in cui avevano immaginato. Non sempre i nostri sogni e i nostri desideri si realizzano come noi vorremmo, perché non conosciamo i piani di Dio per la nostra vita. A volte, come il terzo albero, per anni sembra che siamo abbandonati e dimenticati, come lasciati fuori dal piano di Dio. Se questa sembra la tua vita, sappi che Dio non ti ha affatto dimenticato, ma sta preparandoti, affinché al momento giusto tu possa essere lo strumento, il mezzo, il canale affinché Dio possa manifestare tutta la Sua gloria. In conclusione, se i tuoi desideri e i tuoi sogni non sempre corrispondono al disegno perfetto che Dio ha per la tua vita, ricorda che il piano di Dio è sempre il migliore. SAPPILO ASPETTARE!

NON SCHERZARE CON IL PECCATO

In una foresta del Colorado i turisti ammirano i resti di un albero colossale. Aveva quasi cinquecento anni, infatti quando Cristoforo Colombo sbarcò sul continente americano era già una tenera pianticella...Era un albero maestoso e da uno studio approfondito, avevano notato che aveva sopportato bufere e terremoti, era sopravvissuto a migliaia di fulmini aveva sempre resistito vittoriosamente a venti e tempeste atmosferiche. Ci volevano venti uomini per abbracciare il suo tronco a braccia aperte. 

Ma ora eccolo … abbattuto e secco a terra. Ma cosa ha potuto distruggere quest’albero secolare? Molto semplicemente è stato un insetto, un minuscolo coleottero il “punteruolo rosso” che depose un po' di uova microscopiche in un angolino della sua corteccia. Da lì a poco nacquero minuscole larve, ma dal robusto appetito. In pochi mesi il gigante della foresta, che aveva vinto secoli e tempeste, fu distrutto e abbattuto da un insignificante insetto.

Questa storia ci deve portare a porre attenzione che la stessa cosa non possa succedere anche nella nostra vita cristiana. Non permettiamo che le piccole “larve” del peccato si nascondano nella nostra vita. Troppo spesso assumiamo alla leggera atteggiamenti … stili di vita … pensieri NON conformi a un figlio di Dio e ci scusiamo dietro la famosa frase: “Ma tanto non c’è niente di male!” … “Ma tanto Dio guarda al cuore!” … E cerchiamo di far coincidere il nostro pensiero con quello di Dio e portiamo avanti così la nostra vita, insensibili e non curanti di ciò che Dio NON approva e non coscienti che Dio NON fa compromessi con noi e con ciò che Lui DEFINISCE peccato. Non misuriamo mai il peccato secondo la nostra coscienza o le nostre sensazioni, ma è di vitale importanza considerare e giudicare tutto ciò che è peccato e tutto ciò che è trasgressione, alla luce della Parola di Dio, chiamando peccato TUTTO QUELLO che Dio chiama peccato. Facciamo perciò attenzione alle piccole cose … perché esse sono il seme di quelle grandi. «Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze» (Romani 6 verso 12)